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Dalla camera oscura alle pareti: Baco about photographs. Intervista a Valentina Sestieri

17 April 2019 Leave a Comment

di Sara Emma Cervo, photo editor e social media manager Yourpictureditor

Dalle sinergie nascono le idee. Lo sanno bene Valentina Sestieri e Andrea Campesi, lei curatrice e lui stampatore, che nel 2017 hanno aperto a Palermo Baco about photographs. Una galleria con annessa la Dark Room, ovvero una camera oscura da dove tutto parte: perché l’esperienza sia prima tattile e poi visiva. Uno spazio dialogante con altre realtà, la cui ultima esperienza, in collaborazione con MINIMUM, è GENOVA NAPOLI PALERMO. La sottocultura punk nell’Italia degli anni ’80. Una mostra con opere di Antonio Amato, Toty Ruggieri e Fabio Sgroi, fotografica e sociologica, che ci racconta del paese e della contagiosa cultura del “Do It Yourself”.


Quando e perché tu e Andrea Campesi avete deciso di fondare Baco about photographs?

L’idea di Baco nasce poco più di un anno fa, subito dopo il nostro trasferimento a Palermo, città che Andrea e io abbiamo scelto come base per la nostra attività di freelancer dopo anni di formazione e di prime esperienze professionali a Roma.

Siete un duo: Andrea è fotografo e stampatore in camera oscura, tu ti occupi di gestione e curatela. Da dove nasce questa unione?

Abbiamo creato Baco con l’intento di concretizzare l’offerta al pubblico sfruttando le nostre competenze complementari, che ci permettono di seguire i lavori dall’ideazione alla produzione, fino all’output finale da qui il nostro claim: Baco sviluppa pellicole, idee, progetti.

Com’è in particolare la scena palermitana nell’ambito della fotografia?

Palermo e la Sicilia hanno sicuramente una tradizione fotografica legata a grandi autori, da Sellerio a Letizia Battaglia. Negli ultimi mesi in città abbiamo visto mostre fotografiche, allestite in sedi istituzionali, di Bresson, Capa, Rodchenko, Koudelka e sono in corso rispettivamente alla Gam e al centro interazionale di fotografia, retrospettive di Ferdinando Scianna e Franco Zecchin.

Per quanto riguarda invece gli spazi privati e indipendenti la scena artistica è molto variegata e attiva ma per niente satura, soprattutto a livello fotografico. Tra queste, MINIMUM, spazio preesistente che al nostro arrivo a Palermo è stato da subito un punto di riferimento e un interlocutore fondamentale con il quale abbiamo iniziato a collaborare fin da subito su diversi progetti grazie a una affinità di visione e intenti.


Baco about photographs è una galleria d’arte ma anche una “Darkroom”. Cosa si nasconde dietro questa stanza?

La camera oscura che è una piccola stanza che racchiude un mondo: l’essenza di Baco. La nostra ricerca concepisce la fotografia come un esperienza tattile oltre che visiva, è per noi importantissimo curare direttamente in laboratorio la produzione delle opere quanto l’allestimento. La galleria è in un certo senso la vetrina, il laboratorio lo spirito.


Il punk andrà in scena dal 18 di aprile con le fotografie di Antonio Amato, Toty Ruggieri e Fabio Sgroi in collaborazione con Minimum lab e Tomo Studi. Come sono nate queste sinergie e cosa vuole raccontare questa mostra?

La contaminazione e l’interazione con individui e realtà esterne è un altro punto essenziale del manifesto di Baco. Per questa mostra in particolare, era ancora più importante fare qualcosa di trasversale, non parliamo infatti esclusivamente di fotografia, ma attraverso il lavoro (inconsapevolmente) corale dei tre autori si restituisce un ritratto generazionale, interessante a livello sociale, politico e di costume.


Oggi sei curatrice indipendente e fondatrice di Baco About photographs. È quello che da piccola sognavi di fare da grande?

Non ho mai inseguito un mestiere specificato, ho piuttosto sempre assecondato le mie attitudini naturali, le pratiche per cui mi sentivo portata, ciò che sono ora risulta della sedimentazione delle mie esperienze passate, ma continuo a sperimentare…



Foto di copertina di Antonio Amato

Valentina Sestieri è nata a Roma nel 1990. Dopo la maturità classica, ha studiato alla Scuola di fotografia romana, conseguendo il master nel 2011. Nel 2012 è tra i membri fondatori di 001, un collettivo fotografico allo stesso tempo studio personale, spazio espositivo e testata editoriale indipendente nonché centro di formazione per giovani fotografi. Tra il 2014 e il 2017 ha lavorato come studio manager per il fotografo di Magnum, Paolo Pellegrin. Attualmente vive a Palermo dove è tra i fondatori del progetto BACO about photographs e lavora come curatrice freelance.


GENOVA NAPOLI PALERMO.La sottocultura punk nell’Italia degli anni ’80. Dal 18 Aprile – 8 Giugno 2019
BACO about photographs – MINIMUM
Via Giacalone 33-35, Palermo

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  • Una foto di Antonio Amato dalla mostra GENOVA NAPOLI PALERMO
    La sottocultura punk nell’Italia degli anni ’80
  • Una foto di Tony Ruggieri nella mostra GENOVA NAPOLI PALERMO
    La sottocultura punk nell’Italia degli anni ’80
  • Una foto di Fabio Sgroi nella mostra GENOVA NAPOLI PALERMO
    La sottocultura punk nell’Italia degli anni ’80
  • Un ritratto di Valentina Sestrieri
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